Una semplice pianta erbacea, conosciuta e impiegata da millenni nella medicina cinese per via delle sue numerose proprietà e il cui utilizzo è oggi noto anche da noi, come ingrediente di tante gustose ricette, ma anche nell’ambito della fitoterapia.

In cucina vengono impiegate le coste e i fiori, mentre dal rizoma vengono ricavate le sostanze con maggiori proprietà benefiche; le foglie vengono invece scartate, in quanto considerate tossiche per il nostro organismo a causa dell’elevato contenuto di acido ossalico.

 

Cosa contiene
  • Il rabarbaro è costituito per più del 90% da acqua: per questo motivo il suo apporto calorico è estremamente basso (circa 21 kcal ogni 100 grammi).
  • Presenta un buon contenuto di vitamina A e di vitamine del gruppo B, e numerosi sali minerali tra cui potassio, calcio, fosforo e magnesio.
  • Contiene anche una discreta quantità di fibre e diverse sostanze dalle proprietà antiossidanti, tra cui flavonoidi e tannini.

Proprietà benefiche

1. LASSATIVO

Il rabarbaro contiene antrachinoni, glicosidi contenuti anche in piante come l’aloe e in grado di stimolare la peristalsi intestinale; è quindi utile per combattere la stipsi, purché si faccia attenzione a non esagerare con la quantità.

2. DIGESTIVO
Le stesse sostanze, se assunte in quantità minore, possiedono anche delle importanti proprietà digestive, in quanto stimolano la secrezione dei succhi gastrici. Il rabarbaro può quindi essere impiegato sia come aperitivo, sia sotto forma di amaro digestivo a fine pasto.

3. PROPRIETÀ COLAGOGHE
L’assunzione di rabarbaro favorisce anche la produzione e il trasporto della bile, con conseguenti effetti benefici a livello del fegato.

4. ANTIBATTERICO
L’estratto di reina, uno dei glicosidi più importanti contenuti al suo interno, possiede efficaci proprietà antibatteriche che si manifestano sia a livello gastrointestinale, proteggendo le pareti dell’apparato digestivo da eventuali infezioni, sia a livello del cavo orale, nel quale vengono protette gengive e mucose.

5. ANTIOSSIDANTE

Come abbiamo visto, il rabarbaro è ricco di sostanze antiossidanti, utili per mantenere l’organismo giovane e in salute.

 

In cucina
L’utilizzo di questa pianta in cucina è piuttosto versatile. Può essere fatto caramellare per accompagnare la carne o il pesce, oppure aggiunto fresco nell’insalata. Se ne ricavano molti tipi di dolci, dalle semplici confetture e crostate fino ai sorbetti e ai crumble.

Molto apprezzati sono anche i digestivi e gli amari ricavati da questa pianta.

 

Come assumerlo
Per beneficiare delle proprietà fitoterapiche del rabarbaro, questo può essere assunto sotto forma di:
  • Infuso: preparato direttamente in casa, mettendo a bollire i gambi e le radici essiccati della pianta
  • Capsule: contenenti l’estratto secco polverizzato; possono essere trovate in erboristeria
  • Tintura madre: anche questa da trovarsi già pronta in erboristeria
Quando evitarlo
L’assunzione di rabarbaro va evitata in caso di gravidanza e allattamento, come pure in presenza di disturbi intestinali come occlusioni, coliti e diverticoli.

Va inoltre utilizzato in modo occasionale e non per periodi troppo prolungati.

Queste informazioni hanno carattere puramente divulgativo e non sostituiscono in alcun modo il consiglio del medico. I curatori di queste informazioni non si assumono alcuna responsabilità per eventuali conseguenze derivanti da un uso diverso da quello puramente divulgativo