Non è sempre facile avere familiarità con questo sentimento, ma possiamo imparare a coltivarlo: la gratitudine è una potenza benefica che, una volta lasciata entrare nella nostra vita, non può che renderla migliore.

Con il termine gratitudine ci si riferisce di solito a un sentimento di riconoscenza o affetto verso qualcuno che ci ha fatto del bene, spesso accompagnato dal desiderio di ricambiare il gesto in qualche modo.
Questo è sicuramente uno degli aspetti chiave della gratitudine, ma il suo significato può essere anche interpretato in modo più ampio: essa può essere rivolta non solo nei confronti di un individuo, ma anche verso piccoli avvenimenti quotidiani che nel loro piccolo accrescono la nostra gioia di vivere, creando un’energia positiva che può essere moltiplicata.

Per questo motivo, sarebbe un’ottima abitudine imparare a ritagliarsi ogni giorno un piccolo spazio di tempo nel quale riflettere sulla propria giornata, riconoscendo tutti i gesti e le situazioni che hanno contribuito a rendercela migliore.
In questo modo, la mente si predispone positivamente alla vita, con tutti i benefici che ne possono derivare:

  • maggiore autostima
  • maggiore determinazione
  • maggiore senso di soddisfazione

Ormai è dimostrato anche dalla scienza

Il senso di gratitudine migliora la qualità della vita.
Il National Institute of Health di New York, per esempio, ha dimostrato come il fatto di provare sentimenti di riconoscenza si rifletta, oltre che sul benessere psicologico, anche sul piano fisico: è risultato infatti provocare un aumento nella produzione di dopamina, un neurotrasmettitore responsabile, tra le altre cose, di regolare il meccanismo del sonno e il controllo dell’umore.
Due ricercatori americani, Emmons e McCullough, hanno inoltre condotto numerosi studi sull’argomento, dimostrando come le persone propense alla gratitudine, oltre a essere più vitali e meno a rischio di sviluppare depressione, siano anche meno predisposte a sviluppare patologie fisiche.

Ma come funziona il circolo virtuoso della gratitudine?

Innanzitutto, esservi esposti predispone a sua volta a coltivarla: non esitate a manifestare gratitudine quando la provate, così da inviare un input positivo anche a chi vi sta attorno.
Detto ciò, bisogna anche imparare a coltivarla autonomamente.

Ecco 3 passi per cominciare:

1. Fare caso a ciò che di bello ci circonda.
Per questioni legate alla sopravvivenza, la nostra mente tende a focalizzarsi di più sugli eventi negativi, reali o possibili, che caratterizzano la nostra vita, per evitarci eventuali pericoli. Questo atteggiamento può però avere anche un effetto destabilizzante sulla mente, rovinando la qualità della propria vita; allenarsi a fare altrettanto caso ai piccoli dettagli positivi che riempiono la nostra esistenza porta invece all’effetto esattamente contrario. Anche apprezzare piccole cose, come l’imbattersi in un profumo che amiamo mentre camminiamo o la bellezza di un albero in fiore, bendispongono la nostra mente.

2. Circondarsi di persone positive e riconoscenti.
Avere sempre un atteggiamento critico e negativo non giova né a sé stessi, né agli altri: nelle vostre relazioni personali mostratevi positivi e riconoscenti, e cercate di circondarvi di persone che facciano altrettanto.

3. Prendere nota.
Che sia raccontare in un diario la propria giornata soffermandosi sugli aspetti positivi o semplicemente fare una lista delle cose che ci hanno resi felici, scrivere della propria gratitudine è un ottimo aiuto per la mente.

Queste informazioni hanno carattere puramente divulgativo e non sostituiscono in alcun modo il consiglio del medico. I curatori di queste informazioni non si assumono alcuna responsabilità per eventuali conseguenze derivanti da un uso diverso da quello puramente divulgativo.