Al giorno d’oggi sono moltissimi gli stimoli sonori che ci circondano. Il traffico, la folla, i rumori dei vicini, le voci dei bambini o della televisione. A pensarci, quante volte capita di stare nel silenzio? Ritrovare il silenzio sembra una missione impossibile, ma porta moltissimi benefici. Vediamo cosa succede al corpo se si praticano 10 minuti di silenzio ogni giorno.

Perché fuggiamo il silenzio

Siamo abituati a essere costantemente bombardati da stimoli sonori. Immersi così tanto in quello che viene chiamato “inquinamento acustico” da non riuscire più a trovare, e neppure più a sopportare il silenzio. Quando ci ritroviamo fortuitamente avvolti dal silenzio, diventa quasi impossibile resistere alla tentazione di accendere la musica o il cellulare. Magari per usare i social, ascoltando video e musica, e sentirci così nuovamente circondati dalle distrazioni.

Questo accade perché associamo il silenzio alla solitudine. L’assenza di rumori è una condizione che obbliga a stare da soli con sé stessi, e quando il silenzio ci circonda tendiamo a cercare degli stimoli per fuggire dai nostri pensieri.

Cosa succede al corpo se si pratica il silenzio

Numerose ricerche scientifiche hanno evidenziato come sia fondamentale riuscire a praticare il silenzio quotidianamente. Anche solo 10 minuti di silenzio al giorno possono dare giovamento alla mente. Aiutano infatti ad aumentare la capacità di concentrazione, la creatività e l’abilità di gestire le proprie emozioni.

È ormai consolidato che i rumori costanti possono peggiorare lo stato di salute. Questo perché gli stimoli sonori arrivano, attraverso l’orecchio, al nostro cervello sotto forma di impulso elettrico e, a livello dell’amigdala, attivano il rilascio del cortisolo, conosciuto come “ormone dello stress”. Per questo motivo, chi vive o lavora in ambienti rumorosi ha un livello di stress maggiore, e solitamente anche una pressione arteriosa più alta, rispetto a chi conduce una vita meno chiassosa.

Il silenzio stimola il sistema nervoso

Diverse ricerche scientifiche, concentrate sullo studio della relazione tra cervello e musica, hanno casualmente rilevato che il silenzio tra due brani viene percepito dal sistema nervoso come uno stimolo. Si è osservato che la corteccia uditiva rimane attiva anche quando una canzone che ben conosciamo si interrompe improvvisamente, come se stessimo ancora ascoltando la parte rimanente della canzone. I nostri pensieri producono rumore che le strumentazioni rilevano nonostante il silenzio.

La scoperta più significativa è stata l’aver osservato che, se la pausa di silenzio tra due brani durava più di 2 minuti, questa aveva un effetto rilassante superiore a qualsiasi musica distensiva. Questo dimostra che: mettere il nostro cervello nella condizione di non ricevere alcuno stimolo uditivo, permette di distendere i nervi in modo molto più efficace rispetto all’ascoltare musica classica o a guardare video o programmi tv.

Meditazione per “spegnere il rumore” dei pensieri

La neurologia ci dice che nel silenzio il nostro cervello si attiva e che i nostri pensieri fanno rumore. Quindi, per ritrovare la vera dimensione del silenzio, non solo esteriore ma anche interiore, si può ricorrere a tecniche meditative. La meditazione permette di entrare in contatto col proprio io interiore e di mettere a tacere i pensieri che affollano la mente.

Il silenzio fa ringiovanire

Il silenzio è da riscoprire in tutte le sue forme per migliorare la propria salute sia mentale che fisica. Ridurremo anche il rischio di ipertensione e lo sviluppo di patologie correlate agli alti livelli di stress.

Proviamo adesso a sentire cosa succede al corpo se ritagliamo 10 minuti ogni giorno per praticare il silenzio, magari quando i bambini sono fuori casa o prima di andare a dormire. Con questa pratica si mantiene il cervello giovane ed attivo, come suggerisce una ricerca della Duke University, che ha evidenziato come 2 ore di silenzio al giorno stimolino persino lo sviluppo di nuove cellule cerebrali nell’ippocampo.