Il riso, se scelto nel modo giusto, è un’ottima opzione per chi è a dieta.

È infatti privo di glutine, ricco di micronutrienti essenziali al buon funzionamento del metabolismo e ha un’azione regolarizzante sull’intestino, depurativa e diuretica. È ormai assodato infatti che, più i cibi sono naturali, integrali e non trattati, più contribuiscono a conservare il metabolismo attivo, liberando il corpo dalle scorie che rischiano di trasformarsi in adipe.

Sulle nostre tavole arriva molto spesso il riso bianco, dall’aspetto più bello ed invitante, ma meno ricco di sostanze benefiche per il nostro organismo rispetto al riso integrale, ovvero quel riso che appena colto viene privato semplicemente della parte più esterna, mantenendo quindi inalterate tutte le sostanze nutritive presenti nel chicco.

Il riso integrale contiene:

  • Amminoacidi e minerali come magnesio, fosforo, potassio, selenio, rame e zinco, e di vitamine, E, K e quelle del gruppo B. Queste si trovano in parti del chicco solitamente eliminate con la raffinazione. Tutti questi nutrienti hanno un ruolo fondamentale nel metabolismo energetico e nel contrastare quello stress che accende la fame.
  • Molte più fibre del riso bianco, presenti nella crusca. Le fibre hanno una doppia funzione: quella di liberare l’organismo dalle scorie accumulate, migliorando la flora intestinale, e fa sì che diminuisca l’assorbimento di amido presente nel riso, riducendo i picchi glicemici e insulinici, dannosi per la linea. Tiene quindi a bada a fame, senza appesantire.

Fa dimagrire perché:

  • Evita l’accumulo di tossine, contenendo più amido di qualsiasi altro cereale.
  • Disinfiamma il tratto digestivo. Il riso integrale è anche ricco di vitamina B3, sostanza indispensabile per combattere i radicali liberi e gli stati infiammatori che possono compromettere l’attività digestiva e in particolare quella intestinale.
  • Abbassa il colesterolo, grazie alla sua ricchezza in fibre, aiuta anche a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo “cattivo” (LDL), mantenendo il sangue fluido e pulito.

Fondamentale è la cottura

Il modo migliore per mantenere la sua capacità dimagrante è bollirlo, risparmiando sui condimenti, ma mantenendo il chicco al dente, perché altrimenti l’amido viene accumulato più facilmente e ingrassa di più. Si può condire con un cucchiaio di olio extravergine e, accompagnato a delle verdure, costituisce un piatto ricco in carboidrati di qualità.

  • Per ridurne ulteriormente le calorie l’ideale sarebbe cuocerlo e farlo raffreddare, e usarlo in successive preparazioni, come l’insalata di riso.

Se volete scegliere quello bianco, puntate su quello parboiled, sottoposto ad una precottura che elimina parte degli amidi e abbassa l’indice glicemico, mantenendolo leggero e conservando le vitamine del gruppo B che stimolano il metabolismo. Oppure scegliete la qualità basmati, con un basso indice glicemico, pari a 45, contro i 70 del riso comune.

Se però volete qualcosa di sfizioso, una novità tutta italiana nata da una spiga spontanea, è il riso violet, ricchissimo di antocianine, antiossidanti che dimezzano i livelli della proteina iNOS, un mediatore dell’infiammazione cronica, spesso associata a obesità e sovrappeso.

 

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