Con il termine additivi, utilizzato nell’industria alimentare, s’intende qualsiasi sostanza, non consumata come alimento in sé, aggiunto agli alimenti per uno scopo tecnologico in qualsiasi fase di lavorazione dell’alimento stesso, dalla fabbricazione fino alla distribuzione con varie funzioni tra cui:
- Coloranti: migliorano l’aspetto di bevande o alimenti
- Edulcoranti: ne migliorare il sapore
- Conservanti: per rallentare o bloccare le alterazioni a cui può andare incontro un prodotto alimentare
- Antiossidanti: regolatori di acidità per impedire dei processi di degradazione dell’alimento
- Addensanti, stabilizzatori ed emulsionanti: migliorano le caratteristiche fisiche dell’alimento
- Regolatori di acidità: mantengono il pH dell’alimento nell’intervallo prestabilito
- Esaltatori di sapidità: per migliorare il sapore e la fragranza dei prodotti alimentari
Guardate sempre le etichette degli alimenti perché riportano obbligatoriamente gli additivi presenti. Può essere indicata solo la sua denominazione o il riferimento al relativo numero E, inoltre è sempre indicata la sua funzione. Ad esempio il sucralosio è un edulcorante e si indica così:
Edulcorante: Sucralosio oppure Edulcorante: E955
Che origine hanno gli additivi?
- origine naturale
- orine naturale ma modificati per migliorare le loro proprietà
- origine di sintesi in laboratorio
GLI ADDITIVI SONO SICURI?
Secondo la legislazione UE, per poter essere impiegati negli alimenti, tutti gli additivi alimentari devono essere autorizzati.
La commissione europea decide se autorizzare la sostanza dopo aver valutato che tale sostanza sia sicura per la salute della popolazione. Entra quindi a far parte di un elenco degli additivi autorizzati, che specifica anche le loro condizioni di impiego.
Ma non solo, la sicurezza degli additivi è costantemente monitorata da un gruppo di esperti scientifici dedicati che fa parte dell’EFSA, l’autorità europea per la sicurezza alimentare.
Questo vuol dire che possiamo stare tranquilli riguardo a quello che mangiamo e agli additivi che contenuti.
Ci sono però alcuni additivi per cui è preferibile non eccedere con l’assunzione, scopriamo quali e in quali alimenti sono contenuti.
Additivi da limitare
Alcuni di questi additivi non andrebbero utilizzati frequentemente, come i Nitriti e i Nitrati.
Sono identificabili con le sigle E249, 250, 251, 252 e corrispondono a nitrito di potassio, nitrito di sodio, nitrato di potassio, nitrato di sodio.
Sono utilizzati per:
- Mantenere il colore rosso e il sapore della carne, dei prosciutti e degli insaccati
- Favorire lo sviluppo di aromi particolari durante la stagionatura
- Svolgere un’azione battericida e antisettica, soprattutto contro il Botulismo e la Listeria.
Additivi: L’assunzione prolungata può essere pericolosa ?
- I nitriti in ambiente acido, come nello stomaco, si trasformano e possono dare origine alle Nitrosammine, composti cancerogeni.
- I nitriti possono legarsi all’emoglobina del sangue e limitare il trasporto di ossigeno nel sangue.
Nitriti: sono necessari nelle nostre produzioni alimentari?
In realtà sono utilizzati anche di più del dovuto necessario, perché spesso viene aumentato il dosaggio per esaltare soprattutto il colore delle carne e dei derivati.
Tempo fa, per anni sono stati utilizzati solo conservanti naturali come sale, pepe, peperoncino, spezie, fumo. Ma anche il nitrato di potassio meglio conosciuto come salnitro, è sempre stato utilizzato nella conservazione dei salumi e in realtà si forma in modo naturale negli ambienti umidi come cantine, stalle, grotte.
Quindi attenzione all’utilizzo continuo e giornaliero di carne in scatola e affettati confezionati che contengono le sigle E249-252. Cerchiamo di utilizzare più alimenti freschi e non conservati. Aumentiamo l’utilizzo di frutta e verdura fresca che contrastano la formazione dei composti cancerogeni.
COSA POSSIAMO FARE PER RIDURLI?
- Ovviamente in primis è opportuno limitare l’utilizzo continuo e giornaliero degli alimenti che li contengono, ovvero carne in scatola, affettati confezionati e in generale gli alimenti che contengono le sigle E249-252
- Utilizzare maggiormente alimenti freschi e non conservati
- Aumentare l’utilizzo di frutta e verdura fresca che contrastano la formazione dei composti cancerogeni
A cura della Dr.ssa Emanuela Corain
Nell’articolo sono presentati alcuni esempi di pasti che sono da intendersi solo a scopo esemplificativo e che non si sostituiscono in alcun modo al parere di uno specialista.