Il kombucha è un’antica bevanda originaria dell’Asia e in particolare della Cina, dove viene prodotta dal 220 a.C.. Oggi è molto diffusa in moltissimi paesi, tra cui Russia e Stati Uniti dove viene consumata per le sue qualità uniche.

Questa bevanda deriva da un tè zuccherato e fatto fermentare con l’aiuto di uno SCOBY (acronimo per “symbiotic culture of bacteria and yeast” cioè “coltura simbiotica di batteri e lieviti”).

Questa colonia di batteri e lieviti in presenza di ossigeno trasforma lo zucchero contenuto nel tè, attivando la fermentazione. In questo modo il tè diventa una bevanda frizzante e acidula, leggermente alcolica, il cui sapore ricorda il sidro di mele. Le colonie dello SCOBY inoltre impediscono la crescita di batteri cattivi creando un ambiente sano e sicuro.

Benefici e utilizzi

Ma cosa rende così diffuso e famoso il kombucha come bevanda?

Sono le sue molteplici caratteristiche ed in particolare la sua ricchezza in probiotici, vitamine del gruppo B, antiossidanti e tanto altro ancora.

È ormai scientificamente provato che avere una buona flora intestinale è importante per rimanere in salute e per migliorare la funzione, non solo dell’intestino, ma anche del sistema immunitario.

Bere giornalmente il Kombucha apporta molti probiotici che sono nutrimento per la nostra flora intestinale che in questo modo cresce e si diversifica migliorando la nostra salute.

Però ognuno di noi è diverso e il Kombucha è un prodotto fermentato e, mentre alcuni trarranno giovamento dal suo consumo, altri potrebbero vedere acuirsi i loro problemi. Per questo è bene iniziare a bere un dito di Kombucha al giorno e ascoltare il proprio corpo per vedere come reagisce alla novità. Se i risultati sono buoni possiamo lentamente aumentare la dose, senza mai esagerare con il suo consumo: mezzo/un bicchiere al giorno è la dose suggerita.

Tra gli altri benefici che il Kombucha pare apportare vi sono miglioramenti di ansia, asma e stanchezza e sembra che aiuti anche in caso di artrite.

Attenzione però al suo contenuto alcolico, che è basso ma pur sempre presente, poiché è una bevanda fermentata. Meglio evitarla se per diversi motivi non volete o non potete assumere alcol.

Mentre, dal punto di vista del contenuto di teina e caffeina, questo è ridotto rispetto al semplice tè nero proprio per via del processo di fermentazione che ne altera le molecole.

Come fare il Kombucha a casa

Come procurarsi allora in Italia questa bevanda? Purtroppo nel nostro paese è poco diffusa ed il metodo più comodo è attraverso internet.

Però la vera comodità del Kombucha è che può essere preparato in casa, usando qualche accorgimento e pochi strumenti.

La prima cosa che bisogna fare è procurarsi lo SCOBY, un disco gelatinoso, essenziale per la fermentazione corretta del nostro tè. Per trovarlo possiamo anche in questo caso affidarci a negozi online (in America lo vendono disidratato) o chiederne uno ad un amico che già lo produce in casa o sui vari gruppi facebook nati proprio per questo scopo.

Una volta ottenuto lo SCOBY basta seguire questi 6 semplici passaggi:

  • 1. Preparare un tè (nero,bianco o verde) in infusione in acqua bollente e aggiungere lo zucchero facendolo sciogliere (circa 100 gr per litro di tè). Farlo raffreddare.
  • 2. Trasferirlo in un barattolo di vetro pulito e sterilizzato non appena si fredda.
  • 3. Aggiungere del kombucha non aromatizzato prodotto in precedenza o comprato. In questo modo acidifichiamo il the e creiamo un ambiente favorevole alla fermentazione. Se non si ha a disposizione del kombucha si possono mettere due cucchiaini di aceto di mele non pastorizzato per litro di tè.
  • 4. Aggiungere lo SCOBY che deve galleggiare in breve tempo, se invece rimane sul fondo vuol dire che la colonia è ormai morta.
  • 5. Coprire il tutto con una garza che faccia traspirare perché per la fermentazione è necessario l’ossigeno.
  • 6. Lasciar riposare 7/10 giorni (più lo vogliamo acido più deve fermentare). In questo tempo in cui lo SCOBY raddoppierà la sua dimensione ed il tè sarà diventato kombucha.

Ora potete berlo ma ricordate:

  • Bisogna metterne via un po’ insieme allo scoby per la produzione successiva. Lo scoby in più che si è creato potrete utilizzarlo per altri barattoli o regalarlo.
  • Il kombucha che avanza può essere trasferito in bottiglie chiuse e tenute a temperatura ambiente dove la bevanda continua la sua fermentazione (attenzione a non lasciare fermentare troppo perché le bottiglie potrebbero scoppiare per la pressione, solitamente bastano da 1 a 3 giorni, in base a quanto la si vuole frizzante).
  • Per fermare la fermentazione si possono conservare le bottiglie in frigo e consumarle entro un mese.
  • È possibile aromatizzare la bevanda a piacimento mettendo nelle bottiglie delle erbe, spezie o della frutta, ad esempio delle fragole a pezzi o della menta.

In questo modo avrete la vostra produzione personale di Kombucha, una bevanda dal basso contenuto calorico e che apporta ottimi benefici al nostro organismo supportando il nostro sistema immunitario.

Sarà un ottimo drink estivo, rinfrescante e soprattutto salutare, da avere sempre a portata di mano.