È stato un importante protagonista dell’alimentazione nel corso della storia, ma ha iniziato a perdere popolarità circa un secolo fa, in favore del latte vaccino. Ultimamente, però, grazie alla riscoperta del latte (animale e vegetale) alternativo, questo latte ha ricominciato a diffondersi sulle nostre tavole.
Scopriamo di più, dai suoi benefici alle inesattezze che si possono leggere sul suo conto.
- Un’elevata quantità di SALI MINERALI: soprattutto calcio, fosforo e potassio, importanti per lo sviluppo delle ossa.
- Numerose vitamine, in particolare la VITAMINA B2, conosciuta anche come riboflavina e utile per il benessere delle mucose e del sistema nervoso.
- Discrete quantità di acidi grassi ESSENZIALI e acidi grassi a CATENA MEDIA e CORTA: si tratta dei tipi di grasso più facilmente digeribili e meno dannosi per l’organismo.
- Un elevato contenuto di PROTEINE, e anche di un particolare amminoacido, la taurina, utile allo sviluppo del sistema nervoso nei bambini.
- È più digeribile: nonostante la percentuale di grassi sia superiore, questi lipidi appartengono a una diversa tipologia. Essendo la loro molecola più piccola, sono più semplici da digerire.
- Non influisce sui livelli di colesterolo nel sangue: a differenza dei grassi a lunga catena, quelli a catena media e corta tipici del latte caprino non hanno proprietà aterogene, che causano cioè l’indurimento delle pareti arteriose.
- Contiene una maggiore quantità di taurina.
- Non favorisce la produzione di muco: a differenza del latte vaccino, non ha effetti infiammatori sulle mucose dell’organismo.
In compenso, essendo più ricco di grassi, il latte di capra è più calorico rispetto a quello di vacca: per coloro che vogliono perdere peso e cercano una bevanda alternativa, è quindi meglio puntare direttamente sulle tipologie di latte vegetale più leggeri, come quello di soia o di avena.
Vi è invece una differenza di contenuto per quanto riguarda le caseine di tipo alfa S-1, sostanze altamente allergizzanti che nel latte caprino sono meno concentrate: ciononostante, chi presenta un temperamento allergico nei confronti del latte vaccino dovrebbe comunque evitare il latte di capra, e limitarsi semmai a consumarne i derivati, in quanto con lavorazione la quantità di sostanze rischiose da questo punto di vista diminuisce.
I formaggi di capra sono più semplici da digerire e quindi meglio tollerati dall’organismo. Contengono una maggiore quantità di ferro e di calcio, e sono ricchissimi di fermenti lattici utili per il corretto funzionamento della flora batterica intestinale.
Queste informazioni hanno carattere puramente divulgativo e non sostituiscono in alcun modo il consiglio del medico. I curatori di queste informazioni non si assumono alcuna responsabilità per eventuali conseguenze derivanti da un uso diverso da quello puramente divulgativo