Si sente sempre più parlare di disturbi dell’alimentazione, conosciuti con la sigla DCA (Disturbi del Comportamento Alimentare). Considerati fino a qualche tempo fa un “tabù”, i DCA rappresentano oggi vere e proprie patologie con un impatto importante sulla popolazione. In Italia, secondo lo studio di Preti et al. (2009[1]), la prevalenza nella vita di qualsiasi DCA è pari a 3,3% in donne e uomini di età ≥ 18 anni.
Quali i disturbi
Tra i disturbi più conosciuti ci sono l’anoressia nervosa (AN) e la bulimia nervosa (BN); tuttavia, i DCA sono molti di più[2]:
- Disturbo da alimentazione incontrollata (Binge Eating Disorder)
- Disturbo da evitamento/restrizione dell’assunzione di cibo
- Pica: ingerire sostanze non appartenenti alla categoria cibo, ad esempio unghie, capelli, terra…
- Disturbo di ruminazione
Riconoscere i DCA: segni emotivi e fisici
Ciò che caratterizza questi disturbi è un’eccessiva preoccupazione per il peso corporeo, spesso associata ad un’alterata percezione del proprio corpo.
Questa visione di sé stessi porta spesso a sbalzi del tono dell’umore, aumento di comportamenti ossessivi, impostazione di rituali alimentari come ad esempio tagliare il cibo in piccoli pezzi e mangiare molto lentamente. Si possono osservare anche modificazioni fisiche tra cui: disturbi del sonno, debolezza muscolare e aumentata percezione del freddo.
Oltre il disturbo alimentare c’è di più
Sebbene un DCA si manifesti attraverso un alterato rapporto con il cibo, spesso e volentieri ciò che lo causa è un altro motivo. Tra i fattori scatenanti ci possono essere problemi familiari, lutti, traumi, malattie. Tutti aspetti che esulano dall’alimentazione.
Regalati un fiocchetto lilla!
Nel 2018 è stata indetta la giornata nazionale contro i Disturbi alimentari, che si celebra il 15 marzo. Simbolo di questa giornata è il fiocchetto lilla. Un piccolo segno per ricordare a chi soffre di un DCA che non è solo.
In Italia ci sono diverse associazioni, come l’Associazione Italiana Disturbi dell’Alimentazione e del Peso (AIDAP), che lavorano ogni giorno per sostenere queste persone nel loro percorso di guarigione.
Affidarsi a equipe di specialisti come psicologi, nutrizionisti, endocrinologi… è ciò che permette a chi soffre di un disturbo alimentare di raggiungere la fine del tunnel e guarire, perché guarire è possibile!