Lo sapevi che la passione per la musica fa bene alla salute? Le più recenti ricerche scientifiche affermano che la musica sia in grado di ringiovanire il nostro cervello, agendo da vero e proprio antietà. Vediamo quindi perchè la musica agisce come antiage per il nostro cervello.

Musica: un toccasana per i neuroni

Prima si pensava che il numero dei nostri neuroni fosse limitato e finito. Ora, grazie alle nuove scoperte nel campo delle neuroscienze, si è evidenziato che attraverso lo stile di vita e l’alimentazione è possibile influenzare la salute dei neuroni. Non solo rallentandone la morte, ma anche stimolando la nascita di nuove cellule neuronali.

Recentemente è stato osservato che l’ascolto di musica, di qualsiasi genere e tipo: Jazz, Pop, Classica… abbassa l’età biologica del nostro cervello. Una melodia infatti è in grado di stimolare i diversi centri cerebrali fino ad influenzare l’umore di chi l’ascolta. Ad esempio inducendo il rilascio di dopamina, il neurotrasmettitore del piacere. Scopriamo il potere antiage della musica sul cervello.

La Musicoterapia

Grazie a queste sue caratteristiche sempre più frequentemente la musica viene adoperata in campo medico. In particolare, viene usata nella psicoterapia per migliorare le funzioni cognitive, emotive e sociali.

La musicoterapia utilizza la musica come metodo di comunicazione non verbale a scopo terapeutico e riabilitativo, sfruttandone la capacità di comunicare direttamente con il nostro io interiore e con i sentimenti più profondi e nascosti. La musica infatti è un linguaggio universale in grado di influenzare gli stati d’animo di chi l’ascolta. Gli specialisti sostengono che il suo ascolto quotidiano ha diversi benefici sulla mente, fin dai primi mesi di vita: facilita l’apprendimento, migliora l’umore, aumenta la concentrazione, migliora le performance sportive, riduce l’ansia e la depressione e mantiene giovani.

Quale Musica ascoltare?

I benefici sul cervello e sull’umore si possono riscontrare dedicandosi all’ascolto di qualsiasi genere musicale. Le possibilità di ascoltare canzoni e generi musicali allineati con il nostro stato d’animo del momento sono infinite. Ma niente come la musica classica smuove i nostri sentimenti e ci permette di riattivare le nostre emozioni anche in momenti di forte tristezza ed apatia. Dai concerti per archi di Bach alle melodie coinvolgenti di Vivaldi, dall’energia sprigionata dalla Cavalcata delle Valchirie di Wagner, fino alle più moderne composizioni di Ludovico Einauidi e Yiruma. La musica classica accende il nostro cervello e tocca i nostri sentimenti. Questo tipo di musica, creata con rigide regole compositive e priva di parole, riesce infatti a riequilibrare l’attività cerebrale e può aiutare a contrastare la depressione, a ritrovare l’energia e perfino a combattere l’insonnia se ascoltata prima di andare a dormire.

Suonare rende più giovani

Il potente effetto antiage della musica è ancora maggiore se, invece che limitarsi ad ascoltarla, la si suona in prima persona. Coordinare orecchie, mani e piedi per produrre una melodia con un pianoforte, o con una chitarra, modifica infatti la funzionalità cerebrale e la plasticità sinaptica.

Gli studi mostrano che imparare a suonare uno strumento modifica in modo permanente l’organizzazione del cervello. Questo effetto è ancora più evidente se ad apprendere i rudimenti è una persona in là con gli anni. Negli alunni più anziani infatti si riscontra un aumento della funzionalità cerebrale e della funzionalità dell’ippocampo, una regione del cervello importante per la memoria, già dopo un solo anno di pratica. Proprio per questo la musica può aiutare a contrastare lo sviluppo di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer.

Cosa aspetti allora? Se la musica non è parte della tua quotidianità, fa partire una melodia e rilassati mentre il tuo cervello ringiovanisce.